Vermi nelle feci in età pediatrica
Indice Articolo
- Cosa sono gli ossiuri e come riconoscerli
- Quali sono le cause e i fattori di rischio dei vermi nelle feci?
- Quali sono i sintomi provocati dai vermi nelle feci?
- Quali sono le conseguenze dei vermi nelle feci?
- Vermi nelle feci: quando rivolgersi al pediatra?
- Come si individua la presenza degli ossiuri?
- Come si eliminano i vermi nelle feci?
- Si possono prevenire i vermi nelle feci?
Tra i motivi principali che spingono numerosi genitori a recarsi nel poliambulatorio pediatrico di Jesolo Medical Care rientra la presenza di vermi nelle feci dei loro bambini. Detta così potrebbe sembrare una condizione grave e preoccupante ma, nella maggior parte dei casi, si tratta semplicemente di vermi ossiuri che, a loro volta, causano l’ossiuriasi.
L’ossiuriasi è un’infezione di vermi nei bambini che, nonostante sia frequente in età prescolare e scolare, può colpire anche gli adulti. In rarissimi casi, invece, si manifesta nei neonati e nei bambini con un’età inferiore a un anno.
Cosa sono gli ossiuri e come riconoscerli
Scientificamente parlando, gli ossiuri sono elminti nematodi, più precisamente Enterobius vermicularis. Hanno forma cilindrica e sono la causa dell’elmintiasi, cioè una parassitosi da elminti, meglio conosciuta come ossiuriasi o enterobiasi.
Nella pratica, gli ossiuri sono veri e propri vermi piccoli e sottili, di colore bianco, che proliferano nell’intestino umano. La femmina è lunga 10 mm, mentre il maschio 4 mm circa. Durante il sonno, gli ossiuri femmina si spostano dall’intestino verso l’ano per depositare le loro uova sulla pelle circostante.
Quali sono le cause e i fattori di rischio dei vermi nelle feci?
Tendenzialmente, si contrae un’infezione da ossiuri tramite l’ingestione di uova embrionate che possono arrivare in bocca tramite il cibo o le mani che, precedentemente, sono entrate in contatto con persone e/o oggetti contaminati come lenzuola, asciugamani o affetti personali.
Tra l’altro, gli studi scientifici in materia hanno dimostrato che le uova degli ossiuri sono in grado di sopravvivere sulle mani dell’essere umano per diverse ore, mentre sugli oggetti contaminati possono sopravvivere anche fino a 3 settimane.
Oltre all’ingestione, i vermi nelle feci possono essere causati anche dall’inalazione delle uova embrionate.
Non solo, perché esistono alcuni fattori di rischio che favoriscono la trasmissione e la contrazione dell’infezione da ossiuri:
- età pediatrica;
- luoghi affollati;
- entrare a contatto con una persona infetta;
- scarsa igiene personale.
Considerata l’alta probabilità di sopravvivenza degli ossiuri sia sulle mani, sia sugli oggetti, è molto importante fare attenzione alla pulizia personale e degli ambienti frequentati. Questo vale non solo quando l’infezione è già stata contratta, ma anche e soprattutto come metodo di prevenzione.
Quali sono i sintomi provocati dai vermi nelle feci?
L’ossiuriasi, o vermi nelle feci, è accompagnata da una serie di sintomi caratteristici che, pertanto, possono essere facilmente riconoscibili:
- presenza di vermi adulti nelle feci;
- presenza di vermi adulti o di uova nelle pliche anali;
- frequente e persistente prurito anale e perianale, soprattutto durante la notte;
- disturbi del sonno, causati proprio dal prurito insopportabile;
- dolore in zona anale e perianale;
- eruzioni cutanee e/o altre tipologie di irritazioni in sede anale e perianale.
Oltre questi sintomi principali, i bambini in particolare possono manifestare anche:
- inappetenza;
- calo del peso corporeo;
- instabilità emotiva;
- irritabilità;
- enuresi, cioè emissione involontaria di urina.
Il sintomo più fastidioso in assoluto è certamente il prurito anale e perianale, causato dallo spostamento degli ossiuri femmine dall’intestino alla zona anale con lo scopo di depositare le uova. Dato che questa sorta di migrazione avviene durante la notte, il prurito si manifesta proprio quando si dorme, comportando insonnia o sonno disturbato.
Quali sono le conseguenze dei vermi nelle feci?
Le conseguenze più gravi della presenza degli ossiuri sono determinate dal prurito anale e perianale che spingendo, ovviamente, all’atto di grattarsi può provocare:
- il passaggio delle uova dalla zona anale a perianale alle dita delle mani, precisamente sotto le unghie, il che ne facilita poi la trasmissione ad altre persone;
- lesioni cutanee, anche abbastanza importanti, che possono dar vita a infezioni batteriche secondarie come follicoliti e dermatiti.
Gli ossiuri, di norma, non compiono grandi spostamenti e rimangono solitamente tra il retto, l’intestino crasso e la zona anale ma, nelle donne, potrebbe verificarsi un’ulteriore complicazione: dopo aver depositato le uova e aver lasciato la zona anale, infatti, i vermi adulti possono introdursi nella vagina e, talvolta, espandersi fino all’uretra, alla cavità uterina, alle tube di Falloppio e alle ovaie.
Pur trattandosi di un evento molto raro, nel caso in cui dovesse avvenire potrebbero, poi, sopraggiungere vulvovaginiti (infezioni di vulva e vagina) e/o disturbi urinari simili a quelli tipici delle infezioni urinarie come la cistite.
Vermi nelle feci: quando rivolgersi al pediatra?
I genitori dovrebbero avvertire il pediatra nel momento in cui il bambino manifesta prurito anale e perianale che aumenta e persiste nelle ore notturne. Potrebbe essere passeggero, ma potrebbe anche indicare un’infezione da ossiuri in corso.
Come si individua la presenza degli ossiuri?
La prima diagnosi di infestazione da ossiuri si può ottenere sulla ricerca dei vermi nelle feci e nella zona perianale del bambino. Per un riscontro ottimale è consigliato indagare durante la notte o al risveglio.
Successivamente, per ottenere una diagnosi certa è necessario compiere un semplice esame, chiamato scotch test o tape test, che viene eseguito in parte a domicilio e in parte nel laboratorio analisi. Si esegue in questo modo:
- si applica un pezzo di nastro adesivo, lungo circa 2,5 centimetri, nella zona anale del bambino in modo da raccogliere eventuali uova deposte dalle femmine di ossiuri;
- dopo essere stato rimosso, lo scotch viene trasferito su un apposito vetrino da laboratorio che, a sua volta, viene depositato all’interno di un sacchetto di plastica dotato di chiusura sigillante;
- il sacchetto e il contenuto vengono consegnato al laboratorio analisi, dove il personale valuta il nastro adesivo al microscopio alla ricerca di eventuali uova rimaste incollate.
Per far sì che il risultato del test sia attendibile, è opportuno ripetere la procedura per 3 volte e in 3 giorni distinti e separati.
Come si eliminano i vermi nelle feci?
Il trattamento dell’ossiuriasi e, quindi, l’eliminazione dei parassiti da intestino e zona anale, avviene generalmente tramite terapia farmacologica anche se, in alcuni casi, possono essere efficaci anche alcuni rimedi naturali.
Vermi nelle feci e terapia farmacologica
I vermi adulti sono particolarmente sensibili ai farmaci; ecco perché, in presenza di ossiuri nei bambini, anche tutti gli altri membri della famiglia vengono sottoposti allo stesso trattamento, in modo da eliminare definitivamente i parassiti.
I farmaci prevalentemente somministrati per trattare l’ossiuriasi sono formulati con:
- pirantel pamoato: inibisce il movimento dei parassiti, causando una vera e propria paralisi motoria che li porta a staccarsi dalla parete intestinale per essere, poi, espulsi tramite le feci;
- mebendazolo: impedisce agli ossiuri di nutrirsi del glucosio in circolo nell’organismo, fonte energetica per loro fondamentale, pertanto vanno lentamente incontro alla morte;
- albendazolo: agisce similmente al mebendazolo impedendo, quindi, agli ossiuri di nutrirsi del glucosio in circolo e conducendoli alla morte.
Vermi nelle feci e rimedi naturali
Bisogna fare una premessa: i rimedi naturali non devono in alcun modo sostituirsi al parere medico e alla terapia farmacologica. Possono semplicemente completare un trattamento in corso, o essere impiegati per alleviare i sintomi e favorire il processo di guarigione.
I “rimedi della nonna” ai quali si può ricorrere per eliminare gli ossiuri prevedono di:
- bere, al risveglio e a digiuno, un bicchiere d’acqua con due spicchi di aglio precedentemente tritati e fatti macerare in acqua calda. In alternativa all’aglio si possono impiegare cipolle, finocchi, fragole, limone e succo d’ananas;
- ricorrere a piante con azione vermifuga, come la corteccia di melograno, l’assenzio, il seme santo e il tanaceto. Il loro utilizzo, però, è controindicato nei bambini molto piccoli e nelle donne in gravidanza;
- assumere lassativi naturali, come il rabarbaro e le prugne, per favorire e facilitare l’eliminazione dei vermi attraverso le feci.
Si possono prevenire i vermi nelle feci?
L’infestazione da ossiuri si può prevenire, non proprio al 100%, ma in larga scala se ci si attiene alle raccomandazioni dei pediatri di Jesolo Medical Care:
- cambiare con frequenza, per poi lavare ad alte temperature, le lenzuola, la biancheria intima, gli asciugamani e gli abiti utilizzati/indossati dal soggetto infetto;
- evitare di condividere biancheria intima, asciugamani e lenzuola;
- igienizzare frequentemente le mani e tenere le unghie corte e ben pulite, soprattutto per via del prurito anale che spinge al grattamento;
- provvedere, al risveglio, a una corretta e accurata igiene intima, in modo da eliminare le uova depositate dagli ossiuri femmine nelle pliche anali durante la notte.
Queste indicazioni valgono sia per prevenire la contrazione e la trasmissione degli ossiuri, sia durante il trattamento farmacologico prescritto dal pediatra.