Osteopatia e nutrizione: l’accoppiata vincente per stare bene

Osteopatia e alimentazione: il giusto equilibrio per ritrovare il benessere

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“Mens sana in corpore sano”, diceva Giovenale nelle sue Satire; e non esiste affermazione più vera e attuale, considerando che per vivere in perfetta salute è necessario curare il benessere sia della mente, sia del corpo. Se i due entrano in contrasto o presentano delle lacune, allora bisogna lavorare per riportarli in equilibrio, affidandosi ovviamente a esperti in materia.

Seguire un’alimentazione sana è il principio base del corretto funzionamento dell’organismo. Molti sapranno, infatti, che l’intestino viene definito “il secondo cervello” di ogni essere umano, dato che consiste nell’organo più esteso e nella sede delle emozioni.

Quante volte si soffre, per esempio, di gastrite, di sindrome del colon irritabile o di reflusso gastro-esofageo a seguito di un evento traumatico o spiacevole? Questo accade perché le emozioni vengono somatizzate dall’intestino che, in risposta, provoca una serie di disturbi che, per fortuna, possono essere curati e trattati a dovere.

Se nutrirsi è un bisogno primario, selezionare cibi sani e adeguati alle proprie esigenze è una scelta che ciascun individuo dovrebbe compiere ogni giorno. L’educazione alimentare è fondamentale per permettere al fisico di mantenersi in forma, tenendo conto anche dell’ambiente in cui si vive e seguendo il principio di uno stile di vita sano e corretto.

Al tempo stesso, fare attenzione alle richieste muscolari, ossee e scheletriche del proprio corpo è molto importante: contratture, distorsioni, stiramenti, tensioni possono essere contemporaneamente causa e conseguenza di un determinato malessere, che deve essere trattato per ripristinare uno stato di salute ottimale. L’osteopatia è in grado di risolvere queste problematiche, poiché non si focalizza sul singolo dolore, ma osserva l’organismo nella sua interezza e interviene su diverse zone del corpo per ripristinare una corretta “comunicazione” tra loro.

Per ottenere ciò e, quindi, per far sì che il lavoro dell’osteopata non sia vano, è fondamentale prendersi cura di mente e corpo nel quotidiano, mangiando bene e praticando costante attività sportiva.

Quanto incide l’alimentazione sul benessere psico-fisico?

Ogni individuo esprime ciò che è realmente anche attraverso quello che mangia. Chi conduce una vita frenetica e non ha il tempo di cucinare o chi, invece, sta passando un momento difficile, è generalmente spinto a trovare conforto proprio nel cibo che, nella maggior parte dei casi, coincide con il cosiddetto “junk food” (cioè cibo-spazzatura).

Sono numerosi, poi, i soggetti che conducono una vita sedentaria e non hanno alcuna intenzione di praticare esercizio e attività fisica; alla lunga, questi ultimi incorrono inevitabilmente in condizioni di obesità o sovrappeso, molto pericolose per la salute in generale. Basti pensare alle problematiche causate dal consumo eccessivo di zuccheri e grassi sui sistemi cardiovascolare, respiratorio, gastrointestinale e muscolo-scheletrico, tutti effetti collaterali ai quali le sole terapie mediche, osteopatiche o fisioterapiche non sempre riescono a porre rimedio.

In particolare, se l’osteopatia guarda al corpo umano nel suo insieme, non può prescindere da ciò che un individuo mangia nel corso delle sue giornate. Il cibo influisce sul peso, che a sua volta comporta disfunzioni fisiche (anche importanti). Per stare bene e ritrovare un perfetto equilibrio, è necessario coniugare al meglio i due aspetti: l’approccio osteopatico e l’educazione nutrizionale.

Cos’hanno in comune osteopatia e nutrizione?

L’approccio osteopatico è di tipo olistico, il che vuol dire (come ampiamente sottolineato) che osserva l’essere umano nel suo complesso e tiene conto della sua storia nel corso dell’analisi delle problematiche presentate. Se si ha a che fare con un insieme unico, infatti, le connessioni muscolo scheletriche, nervose e viscerali hanno caratteristiche che possono essere rilevate solo approfondendo il passato del paziente e il suo stile di vita.

Sempre come già visto, lo stile di vita comprende anche ciò che si mangia, quindi il tipo di alimentazione scelta dal paziente a seconda delle sue esigenze. L’educazione nutrizionale, però, è ben altra storia: consiste, infatti, nel garantire all’organismo un equilibrato apporto energetico, senza mai sottovalutare il fatto che il benessere dell’apparato digerente è fondamentale per la salute di tutto il corpo.

Ciò che hanno in comune l’osteopatia e la nutrizione, quindi, è molto semplice: se l’osteopata interviene su strutture e viscere per liberare le forze di autoguarigione di cui sono dotate ma l’equilibrio biochimico del paziente è alterato a causa di un’alimentazione scorretta, i trattamenti osteopatici risultato rallentati, se non inutili.

Osteopatia e nutrizione devono, quindi, camminare di pari passo per raggiungere il giusto equilibrio. Se un paziente si rivolge all’osteopata per problemi gastrointestinali ma, al contempo, continua ad assumere alimenti che facilitano la formazione di gas, acidi e tossine, difficilmente troverà giovamento dal trattamento e, soprattutto, tornerà a stare bene.

Osteopatia e sovrappeso

Quanto detto finora vale anche e soprattutto per pazienti in condizioni di sovrappeso, provocate generalmente da alimentazione scorretta e assenza di attività fisica, a volte associate a problemi emotivi e/o mentali.

I chili in eccesso, alla lunga, possono compromettere seriamente la stabilità dell’organismo: muscoli e ossa non riescono a reggere il peso e vanno incontro a contratture, distorsioni e tensioni; l’apparato gastrointestinale fa fatica a lavorare correttamente, causando problemi di digestione; la respirazione ne risente e ci si sente affaticati, stanchi e spossati molto facilmente. Insomma, le conseguenze di una cattiva alimentazione e di un aumento eccessivo di peso sono numerose e spesso gravi.

Qui entra in gioco la collaborazione tra educazione nutrizionale e osteopatia: quest’ultima non può funzionare e non può regalare alcun beneficio se prima il paziente non impara a prendersi cura di se stesso partendo proprio da ciò che mangia. Seguendo un’alimentazione corretta ogni singolo apparato dell’organismo ne trae giovamento, il che si riversa nel lavoro dell’osteopata che, finalmente, può liberare le viscere e le strutture dalle grinfie delle disfunzioni in corso.

Inoltre, lo stesso osteopata può suggerire al paziente la tipologia di attività fisica più adatta alle sue necessità, prendendo in considerazione anche semplici esercizi posturali da eseguire in autonomia, oppure il movimento in acqua che alleggerisce e facilita il movimento, così come una passeggiata all’aria aperta per pochi minuti al giorno.

L’associazione tra alimentazione corretta e attività fisica, unita alla collaborazione tra osteopatia e nutrizione, è la carta vincente da giocare per ritrovare finalmente un benessere psicofisico costante e duraturo.

I benefici dell’osteopatia

Nel momento in cui si risolvono i problemi legati alla nutrizione, l’osteopatia può finalmente essere d’aiuto: si mangia bene, si perde peso, le singole strutture dell’organismo si alleggeriscono e l’osteopata può agire liberamente e, soprattutto, con successo.

In particolare, l’osteopata può procedere con la cosiddetta “osteopatia viscerale”, con la quale va a ricercare le cause del malessere e a correggere il malfunzionamento in corso. Come già spiegato, infatti, molti dei problemi localizzati in vari distretti del corpo sono spesso da ricondurre a disturbi di natura viscerale che possono essere trattati con la manipolazione dolce.

In pratica, un fastidio localizzato nel suo apparato di origine (per esempio la colite o la gastrite), alla lunga, può estendersi alle strutture osteomuscolari scatenando altri problemi, come cefalee, lombalgie e disturbi muscolo-scheletrici.

Attraverso specifiche pratiche di manipolazione viscerale, quindi, l’osteopata agisce sull’organo che presenta problemi andando a migliorare la sua mobilità e la sua vascolarizzazione; da qui, poi, è possibile intervenire sui fastidi che corrispondono a veri e propri effetti collaterali del problema primario, seguendo un percorso terapeutico specifico e personalizzato sul singolo paziente.

Il consiglio è di affidarsi a osteopati e nutrizionisti specializzati nel loro campo, in grado di individuare la causa del problema e di agire direttamente su questa, indirizzando il paziente verso ciò che è meglio per lui e accompagnandolo passo dopo passo verso la guarigione.

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