Genitorialità e supporto della psicoterapia

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Diventare genitori non è mai semplice, per nessuno, così come non è facile mantenere questo ruolo per tutta la vita. Le difficoltà che i genitori devono affrontare lungo tutto il percorso sono davvero numerose, così come sono numerosi gli ostacoli, le perplessità, i dubbi e i momenti di sconforto.

Per fortuna, i genitori non sono soli e possono contare sul sostegno di psicoterapeuti specializzati proprio sul sostegno alla genitorialità. Ma prima di indagare su cosa preveda il sostegno psicologico alla genitorialità, è molto importante capire cosa si intenda realmente con questo termine.

In linea generale, e soprattutto nelle moderne città industriali, la genitorialità corrisponde a uno stato volontario. Ciò significa che si può scegliere di diventare genitori, così come si può scegliere di non diventarlo. Una concezione molto diversa dal passato, quando la genitorialità era vista come un evento ineluttabile e fisiologico del normale ciclo vitale.

Seguendo questo punto di vista, quindi, la genitorialità non è solo un semplice ruolo, bensì una funzione che non corrisponde necessariamente con la genitorialità biologica ma, piuttosto, con la capacità di prendersi cura di qualcuno, di un altro essere umano, che non sia la propria persona.

Le funzioni della genitorialità

Il genitore, quindi, non è solo ed esclusivamente colui che mette fisicamente al mondo un bambino, ma anche e soprattutto colui che ricopre una serie di funzioni nei confronti del proprio figlio. Non a caso, molte persone scelgono di diventare genitori adottando un bambino messo al mondo da qualcun altro e, nel momento in cui decidono di prendersene cura, si “attivano” le funzioni tipiche della genitorialità.

Ma quali sono queste funzioni? Eccole nel dettaglio:

  • funziona protettiva, che fornisce protezione fisica, vicinanza e sicurezza al bambino che, sentendosi al sicuro, ha modo di esplorare ciò che lo circonda con la consapevolezza che i suoi genitori ci saranno sempre per lui;
  • funzione affettiva, che fa riferimento alla voglia di vivere emozioni positive con il proprio figlio senza, tuttavia, esserne totalmente coinvolto. Ciò significa che bisogna “sintonizzarsi” con lui, rispondendogli in modo appropriato e favorendo, di conseguenza, lo sviluppo di quell’empatia che gli permetta di sintonizzarsi a sua volta con gli altri;
  • funzione regolativa, che si riferisce alle capacità del bambino di regolare stati emotivi e interazioni con gli altri mettendo in atto risposte comportamentali adeguate, suggerite dal comportamento degli stessi genitori;
  • funzione normativa, che prevede regole da seguire, limiti da non superare e negazioni quando necessarie. Il tutto deve essere condiviso da entrambi i genitori;
  • funzione predittiva, che si riferisce alla stimolazione delle abilità del figlio da parte del genitore in modo da prepararlo a superare adeguatamente le varie tappe evolutive del suo sviluppo;
  • funzione rappresentativa, cioè la necessità del genitore di evolversi insieme al proprio figlio, avendo una sua rappresentazione realistica e non corrispondente a ciò che vorrebbe;
  • funzione significante, cioè la capacità del genitore di dare un senso e un nome alle emozioni, ai bisogni, ai gesti del proprio figlio, in modo che quest’ultimo sia in grado di pensare per rappresentazioni;
  • funzione proiettiva, che riguarda l’aspetto narcisistico della genitorialità. Ogni genitore proietta sul proprio figlio molto di sé e questo, con il passare del tempo, deve andare scemando per lasciare il posto alla consapevolezza che il figlio è un essere autonomo;
  • funzione triadica, che riguarda l’instaurazione di un’alleanza tra i genitori, in modo che entrambi abbiano il proprio spazio nella relazione con il figlio;
  • funzione differenziale, cioè il modo di essere genitore del papà e della mamma, differenti tra loro ma anche interscambiabili e complementari;
  • funzione transgenerazionale, che si riferisce al figlio come un essere umano che prosegue le generazioni passate e, pertanto, fa parte di una storia.

Tutte queste funzioni della genitorialità possono subire alterazioni e, di conseguenza, diventare disfunzionali sia per la personalità del bambino, sia per la relazione tra quest’ultimo e i genitori. Ed è proprio qui che la psicoterapia per la genitorialità interviene.

Gli obiettivi e i metodi della psicoterapia per la genitorialità

La psicoterapia centrata sulla genitorialità è un valido supporto in caso di difficoltà di interazione tra genitori e figli, che possono essere il risultato di atteggiamenti e comportamenti disfunzionali da parte dei genitori, di predisposizioni precoci dei figli o dell’impatto che che le rappresentazioni dei genitori hanno sul funzionamento dei figli.

La maggior parte degli atteggiamenti disfunzionali da parte dei genitori sono del tutto inconsapevoli; ciò significa che anche il genitore più attento e amorevole può compiere azioni “nocive” per il proprio figlio, anche perché è stato a sua volta figlio e porterà per sempre con sé questa sua condizione, non sempre leggera.

Accade spesso, infatti, che il passato di un genitore influenzi inconsciamente la relazione con il proprio figlio in modo non esattamente utile al suo sviluppo. Al contempo, ogni figlio è diverso e aggiunge alla relazione con il genitore le sue rappresentazioni e modalità di risposta, dando vita a situazioni spesso difficili da comprendere e gestire.

Sempre spesso, i bambini manifestano queste difficoltà tramite disturbi del comportamento e nelle relazioni, regressioni, o senso di sofferenza, inadeguatezza e incompletezza nei confronti dei genitori. Una volta individuato il sintomo si avvia il percorso di terapia, che ha come obiettivo principale di intervenire proprio sulle funzioni della genitorialità meno utili o più costrittive nei confronti dei figli.

In parole semplici, la PCP (psicoterapia centrata sulla genitorialità) consente di intervenire proprio sul modo in cui i genitori rappresentano se stessi in primis come genitori e, in secondo luogo, sul modo in cui rappresentano e percepiscono i propri figli.

La PCP permette di stabilire un legame tra il passato da figlio e il presente da genitore, così da migliorare il rapporto con il proprio bambino, interpretarlo com’è giusto che sia e lasciare che il figlio diventi un essere umano a se stante e non una rappresentazione del genitore.

A chi si rivolge la psicoterapia centrata sulla genitorialità?

Come visto finora, diventare genitore può non essere così semplice e naturale come si potrebbe pensare. Sono tanti i fattori che possono influire sia nella rappresentazione di sé come genitore, sia nella visione del proprio figlio, così come nella relazione che si instaura tra le parti. E il più delle volte gli “sbagli” sono inconsci e inconsapevoli, legati al passato da figlio e possono essere individuati, analizzati e migliorati.

La psicoterapia centrata sulla genitorialità può, quindi, essere utile per favorire una relazione sana tra genitori e figli e si rivolge pertanto:

  • agli adulti che soffrono proprio per la loro condizione di genitore, anche se il bambino non è ancora nato. Questa sofferenza può essere legata a una sensazione di incompetenza e inadeguatezza nei confronti del figlio, alla paura di non essere abbastanza o al timore di non essere amati nonostante gli sforzi e i sacrifici;
  • ai genitori di un bambino in difficoltà, che non riescono a instaurare un rapporto sano proprio per via delle loro proiezioni patologiche sul figlio. Questo può portarli a non ascoltare il bambino, sottovalutare le sue richieste e i suoi bisogni e il tutto si trasforma in una condizione di malessere per entrambe le parti. In questi casi, si tiene conto dell’età del bambino, oltre che della sua personalità, per iniziare un percorso terapeutico che faccia bene alla relazione.

Perché la psicoterapia è utile per la genitorialità?

La genitorialità va ben oltre l’essere genitori e con le sue funzioni coinvolge aspetti sia individuali, sia relazionali. Le connessioni e le interazioni che si vengono a creare possono essere davvero difficili da gestire e la capacità genitoriale può essere messa a dura prova in numerose occasioni.

Proprio per questo, gli psicoterapeuti specializzati in genitorialità di Jesolo Medical Care prevedono percorsi di sostegno e di educazione alla genitorialità, con l’obiettivo di consentire al singolo genitore o a entrambi di instaurare un ottimo rapporto con i figli sotto tutti i punti di vita, sa quello emotivo a quello comunicativo.

La psicoterapia per la genitorialità è utile in qualsiasi fase dello sviluppo di un bambino e può essere un valido supporto in momenti significativi, come lutti e separazioni o nel corso dell’adolescenza. Affidarsi a uno psicoterapeuta specializzato in genitorialità può essere, quindi, la chiave che consente ai genitori di aprire finalmente le porte della comunicazione con i propri figli, analizzandosi, migliorandosi e ponendo le basi per un futuro decisamente più sereno.

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